giovedì 18 febbraio 2010

Racconto di uno stagista

Oggi lo chef mi ha domandato se potevo aiutarlo a pulire i pesci, c’erano sia orate, sia sogliole sia branzini…
Prima bisognava togliere le pinne dorsali, la pinna anale e quelle laterali lasciando la pinna caudale. Fatto questo bisognava eviscerarli e togliere le branchie. Completata anche questa fase ho dovuto squamarli e lavarli sotto l’acqua corrente fredda… Brrr che fredda!!! Appena finii di pulirli lo chef mi chiese se volevo imparare un nuovo piatto, io pieno di curiosità risposi subito affermativamente, allora lui mi fece avvicinare e mi spiegò cosa dovevo fare; prima una pastella per frittura con la birra; per farla si deve prima montare le uova aggiungere un pizzico di sale e quando è ben montata si deve incorporare la farina e dopo aggiungere la birra fino a che non si ottiene un composto non troppo liquido e senza grumi. Finita la pastella mi ha fatto condire della maionese con del curry, assaggiandola si sentiva prima il sapore della maionese poi sopraggiungeva il profumo del curry. Intanto lo chef ha preparato delle palline con il melone scavandolo con l’apposito scavino. E ora finalmente mi spiega il procedimento per questo piatto leggero che può essere servito come antipasto. Allora i gamberi sgusciati per soli tre anelli del carapace lasciando attaccate la testa e la coda, si passano nella pastella, si sgocciolano per qualche secondo e si passano nei grissini schiacciati grossolanamente, li si fanno aderire bene alla pastella e li si friggono in olio ben caldo. Intanto prepariamo il piatto con una decorazione con la maionese, qualche pallina di melone e al centro del piatto un po’ di rucola per fare una specie di alzata dove andranno adagiati i gamberi cotti e scolati dall’olio. Passando i gamberi nei grissini anziché nel pan grattato si ha un effetto molto più croccante e si ha meno la sensazione di impastamento nella bocca. Questo piatto può essere servito sia come antipasto con due gamberi sia come piatto unico con tre o quattro gamberi…

Di Cappellari Marco

L'ansia dell'arrivo e la voglia di non andarsene più...!

Primo giorno di tirocinio, il professore arriva a scuola e decide di portare prima i ragazzi negli alberghi vicini di cui ovviamente facevo parte pure io!
Saliamo tutte in macchina e pronti, partenza,via!
L'ansia comincia a salire e il cuore ti batte a mille, ti saltano alla testa un sacco di domande e più cerchi di trovare risposte più l'agitazione cresce.
E' arrivata la mia ora, la macchina si ferma davanti al mio albergo, heeeelp!
Scendo, prendo le mie cose ed entro nel albergo, i capi si presentano e cominciano a farmi un sacco di domande, come ti chiami, dove vivi, de ci sosto, ti va bene questo ,ti va bene quell'altro ...non capivo più nulla!
Partiamo verso la cucina, l'albergo sembrava un labirinto, sali, scendi, gira a destra torna su e torna a sinistra...un casino!
Da lontano vedo un'enorme planetaria, guardo a destra e noto 2 celle frigorifere enormi...siamo in cucina.
Solco la porta e vedo 3 cuochi che si presentano immediatamente e la prima cosa che mi salta all'occhio è che di tre uomini io, donna, ero la più alta! In un certo senso mi sentivo soddisfatta!!
Il tutto non sembrava così malefico ma appena il mio orecchio ha udito la risata di uno dei tre sono rimasta sconvolta, era peggio di quella della strega di biancaneve!

Giorno dopo giorno però ho cominciato a conoscere bene tutti quanti, alla fine passavo tutte le mattine con questo cuoco a fare ravioli o pasta e lui mi raccontava ogni giorno una parte della sua vita e alla fine delle tre settimane ti accorgi che ognuno di loro bene o male è entrato a far parte della tua vita ed è difficile staccarti.
Chiacchiere, barzellette, risate,prese in giro, urla... ne abbiamo combinate tante insieme anche se è durato tutto così poco.
Ma comunque sono felice di quest'esperienza perchè comunque ti aiuta a crescere , fai nuove conoscenze, impari qualcosa di nuovo e per quanto tu possa essere giovane ti accorgi che anche tu puoi far imparare qualcosa...cosa posso dire, sono veramente contenta di quest'esperienza!
Maria

Momenti divertenti

La cosa più divertente successa in questi giorni?? Sicuramente è stata quella di inventarsi qualcosa di speciale ed innovativo per la festa di carnevale...!
Pensa e ripensa per tutto il giorno abbiamo deciso di preparare delle bellissime caramelle di pasta all uovo colorate..! Verdi, rosse, gialle e nere, erano veramente belle,per non parlare del dolce alla ricotta con tutti i canditi di vari colori, una favola!
La cena quella sera è piaciuta molto a tutti quanti e pure a noi, che stavamo lavorando, ci siamo divertiti a guarnire di colori e allegria i piatti.
Per non parlare di San Valentino, la festa degli innamorati, non poteva mancare la torta a forma di cuore per dare il buongiorno e dei splendidi ravioli, sempre a forma di cuore serviti a coppie, per dare una buona notte.
Forse questi sono stati due dei momenti in cui mi sono divertita di più, forse perchè è stato il giorno in cui mi sono sentita più coinvolta o forse per altri motivi ma è stato troppo forte!!!
Maria

Viaggi mentali di una stagista in cucina

Buongiorno a tutti!
Buongiorno!
Ciao Mary!
Buondì!
Cosa posso fare chef?
Se vai giù in cella c'è un vassoio con del prezzemolo pulito, puoi cominciare a tritarlo!
Va bene chef!
Scendo in cella prendo il vassoio, risalgo di sopra apro l'asciugamano e ... 3 quintali di prezzemolo da tritare!
Non ci posso credere, ci starò dietro 1 ora!..ma non importa almeno sto lì e per un pò mi faccio i miei affari senza che debba rompere a nessuno.
Mi preparo il coltello e il tagliere e comincio a tirtare...

"..Certo che aiutare in cucina alla fine non è poi così male, oramai è 10 giorni che sono qui, l'ambiente è bello,tutti sono gentili e rispettosi, se mi dovessero chiedere se torno per l'estate potrei anche farci un pensierino..."

"...dopo un pò mi guardo in giro e vedo Gino, soprannominato da me super Gino, il cuoco più simpatico di tutti e pensando a quello che mi ha detto della sua vita mi vengono in mente 3000 punti interrogativi.
Mi chiedo che vita mi aspetterà il futuro se continuerò per questa strada. Se continuo a stare in cucina e dovessi diventare qualcosa di più importante di un commis che vita farò? una vita dove starò chiusa in 4 muri per più di 10 ore al giorno a correggere gli errori degli altri, a farmi venireuna crisi isterica dal nervoso ? Decisamente non è il futuro che vorrei
e poi se un giorno vorrò avere una famiglia ? ok io sono una donna si va in maternità e bon, ma i maschi come fanno? Guarda Gino, ha un moglie con un bambina di tre anni a Torino e lui qui a dover lavorare tutti i giorni a 12 ore per portare un pò di più soldi a casa..ma che vita è?
Piuttosto non mi faccio nemmeno una famiglia se poi non posso vedere crescere i miei figli, che poi comunque anche se hai la casa vicina non li vedi mai..le uniche ore in cui sei libero loro dormono! Che vita da cani..."

Tutto ad un tratto il mio viaggio viene interrotto dalla voce squillante dallo chef che con tono canzonante dice:" Dai mery che sei arrivata a metà!
e io con voce afflitta e sconfitta gli rispondo con un misero:" grazie mille per l'appoggio"

"...Maledetto quello che ha inventato il prezzemolo tritato, ma io dico, questo non aveva altro da fare quel giorno? Non poteva andare a bersi un'ombra al bar con gli amici? fosse almeno buono, è ovunque e non sa da niente, il suo unico scopo è quello di dare più tono e vivacità al piatto..bah! e poi al giorno d'oggi hanno inventato 3000 macchine dal trita carne, al coltello elettronico, al pela patate e addirittura le formine per fare le torte a forme di cuore o fiore, ma uno che inventa un trita prezzemolo dove basta schiacciare il bottone e fa tutto da solo no? Farebbero milioni di dollari e accontenterebbero milioni di persone...! anzi, magari già c'è ma costa troppo...mah, i misteri della vita..."

Dai Maria, con il prezzemolo per oggi basta così , ora puoi pelare tutte quelle cipolle e tagliarle a julienne fina fina.

"...Doh!.. ma porca...giusto perchè mi lamentavo del prezzemolo....."

mercoledì 17 febbraio 2010

La cosa più divertente

Wow. Sarà stata la sicurezza, o forse il fatto che non mi ero ancora resa conto di aver iniziato lo stage, che quest'anno è andata troppo, troppo liscia! Non ero per niente agitata e mi sentivo davvero sollevata che ogni tanto, durante il lavoro, sospiravo qua e là per la cucina. Dopotutto ero in una pasticceria, e in ambienti come quelli non basta usare cucchiai di legno o spatole, ma bisogna proprio immergersi nel cibo! E vi assicuro, è una sensazione fantastica! Così, già il primo giorno, mi fu concesso l'onore di provare questa nuova maniera di cucinare. E' risaputo che con la giacca da cucina bisogna tirarsi su le maniche per una miglior igiene ma soprattutto per non sporcarsi...ed è per questo che dovetti alzarmi la manica fino sotto l'ascella! Così immersi l'intero braccio destro dentro quest'enorme planetaria, per mescolare gli albumi appena sbattuti con l'impasto per la sacher che avevo appena preparato. Dopo aver mescolato e rimescolato fino a che l'impasto non risultasse denso e cremoso, estrassi il braccio con fatica, quasi che mi sembrava essere trattenuta e risucchiata dal fondo della pentola! Ripuilto bene i bordi e la frusta, mi andai a lavare come fossi un bambino dopo aver giocato al parco nel fango. Sembra un gioco, ma è così faticoso, che mi ci saran voluti almeno 10 minuti! Ma ne è valsa davvero la pena...! Spero di riprovare la stessa sensazione un'altra volta ancora in futuro.
E per quest'anno, Lucia 1 - Ansia 0 !!!

Lucia Hirschstein

domenica 14 febbraio 2010

Stage

Inizio questa breve storia dicendo che mi dispiace molto avre finito lo stage; all'inizio avevo paura che tre settimane di lavoro in cucina potessero essere pesanti, dure e infinite ma mi devo assolutamente ricredere.
La mia prima impressione arrivando in cucina non è stata molto bella, avevo paura e non mi sentivo assolutamente a mio agio, poi però è cambiato tutto: i cuochi sono stati gentili, simpatici e, cosa più importante, molto disponibili. Ho conosciuto un mondo a me sconosciuto: il lavoro in cucina, che non è solo il preparare pietanze ma anche pensare al componimento del piatto e del menu. Lo chef, come anche tutti gli altri cuochi di quella cucina, sono persone qualificate e molto preparate nel settore.
Una cosa che ormai non si nota più molto spesso ma che è importantissima e alla base di ogni rapporto soprattutto quando bisogna eseguire un lavoro che mette insieme i risultati di più persone, è il rispetto: tutti chiedono allo chef come fare determinate cose e ognuno esegue i propri compiti rispettando ogni altra persona della cucina.
Che dire, ho imparato moltissime cose che possono sembrare sciocchezze ma che invece ho notato essere di estrema importanza, dal pelare una carota al tagliare un filetto..
Ho avuto una bellissima esperienza istruttiva, educativa e molto divertente!
Lara

Giochi geografici

Gioca con le mappe di tutti i paesi del mondo

giovedì 11 febbraio 2010

Racconto dello stage

Lo stage serve sia come periodo di pausa dalla solita routine quotidiana (cioè andare a scuola tutte le mattine), ma anche per imparare nuove cose, conoscere nuove persone ecc.
Dal giorno 25 gennaio al 14 febbraio, io e la mia classe stiamo frequentando degli stage, in cui io sono impegnata quasi tutto il giorno (con una pausa di quattro ore pomeridiane).
Il primo giorno ci aveva detto il Professore di trovarci tutti alle otto del mattino a scuola e dopo ci accompagnava lui.
All'inizio ha portato quattro miei compagni, ma quando è arrivato il momento di accompagnare me, siamo saliti in macchina e arrivati davanti all'hotel Trieste, in quel momento ero molto agitata, perchè non sapevo come fosse fare uno stage in cucina e non sapevo neanche come fossero le persone.
Appena entrata in hotel con il Professore, mi ha presentato alla proprietaria dell'albergo, la quale subito dopo mi ha presentato allo Chef.
La prima cosa che mi ha fatto fare è legare i polli per dopo metterli nel brodo per cuocerli (non ero molto brava, ma almeno c'ho provato), poi mi hanno fatto pelare patate e carote, le cose che faccio ogni giorno sono: preparare i piatti per i clienti e passare il brodo con il colino cinese.
Devo dire che andare anche il pomeriggio è molto faticoso, perchè è come stare in piedi tutto il giorno al caldo e al freddo (le celle frigorifere) e finire alle nove di sera è stremante.
Un'altra cosa che posso dire è che mi sono trovata molto bene (soprattutto con lo Chef), perchè sono tutti molto legati e che scherzano molto e questa secondo me è una cosa bella, soprattutto se si lavora insieme, perchè se non c'è rispetto e simpatia...non si lavora bene e con piacere.
Finisco qua dicendo che in un certo senso mi dispiace smettere lo stage!!!

Gaspari Erica

Ed eccoci qua!

Ed eccoci qua!
La nostra classe (quasi) al completo